A causa di Cristo e del Vangelo. Una lettura del Vangelo secondo Marco
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a cura di Ludwig Monti, monaco di Bose
“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo – cioè anche ‘per causa mia che sono il Vangelo, la buona e bella notizia per eccellenza’ –, la salverà” (Mc 8,35; cf. anche Mc 10,29), dice Gesù al centro del vangelo secondo Marco. Queste parole paradossali possono persino risuonare folli, assurde, soprattutto agli orecchi dei non cristiani. Come può un uomo pretendere questo? Eppure Gesù lo ha fatto, riassumendo così la peculiarità della vita con lui, ossia della vita cristiana. In proposito non c’è molto da commentare: c’è da sperimentare (e di conseguenza da capire) che il tenere gelosamente la vita per sé equivale a perderla, a gettarla via; il perderla per Cristo, dunque il vivere per amore suo con lui e come lui, cioè a favore dei nostri fratelli e sorelle in umanità, significa trovarla e vederla da lui salvata. La vita cristiana è molto semplice: è una vita umana conforme alla vita di Gesù Cristo, allo stile con cui egli ha vissuto, amato, dato e ricevuto fiducia.
Ludwig Monti