Un Padre che cerca figli e non servi


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Foto di anna Hu su Unsplash
Foto di anna Hu su Unsplash

27 febbraio 2025

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 21,28-32 (Lezionario di Bose)

In quel tempo Gesù disse: " 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: «Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna». 29Ed egli rispose: «Non ne ho voglia». Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: «Sì, signore». Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.


Ci sono stagioni nelle quali si ha l’impressione che i pubblicani e le prostitute siano tanto avanti da aver già scollinato ed essere su un altro versante rispetto a dove siamo noi.

Accade tutte le volte nelle quali l’apparato e “un certo mondo religioso, una certa religiosità che può allignare in ogni esperienza religiosa, soprattutto nei rappresentanti dell'istituzione - non per nulla la parabola è rivolta ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo -” (Angelo Casati), pongono risposte di facciata solo per opportunismo verso chi hanno di fronte, senza alcun pensiero di dare continuità alle parole dette né alcun rispetto verso gli impegni presi.

Gli esattori delle tasse in nome dell’invasore romano e coloro che vendono il proprio corpo, categorie considerate impure ed escluse dal consesso dei credenti e dei giusti, provano pentimento alla predicazione del Battista, come coloro che dicono no ma poi nella prassi vivono il sì, in silenzio prendono la zappa e vanno nella vigna a lavorare.

“Matteo non dice che si sono convertiti, perché, a volte, è difficile cambiare totalmente la vita, hanno però capito, qualcosa si è mosso dentro di loro. Hanno provato pentimento. Ed erano quelli del "no", del "no" a Dio. È come se Gesù ci dicesse: Andate adagio a condannare, a scandalizzarvi per le parole, per certi "no" detti a Dio. Guardate i fatti. Le parole sono sempre ambigue” (Angelo Casati).

Decisivo diviene il nostro vissuto quotidiano personale e comunitario: «Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21). Matteo tante volte ce lo ricorda nel suo evangelo e lo ricorda a noi oggi.

Due figli e due possibilità, come due sono i figli presenti nella parabola del padre misericordioso (cf. Lc 15,11-32).

In entrambi i casi, il figlio che si ritiene fedele, il figlio del sì per dovere, alla luce dei fatti si dimostra non figlio ma servo, non libero di agire, di accogliere la novità, ma imprigionato nella dottrina a cui ritiene di essere fedele, ma che si rivela estranea alla dottrina di fede e alla prassi di vita che scaturisce dall’evangelo.

Ciò accada quando noi stessi, le nostre comunità, le nostre chiese e la chiesa istituzione si sclerotizzano, non sono più capaci di accogliere cambiamenti, diventano impermeabili come fossero racchiuse in uno scafandro da palombaro che certo protegge dai pericoli ma al contempo riduce fortemente la visuale, rallenta i movimenti e impedisce di cogliere il novum nell’umanità che ci attornia.

Giovanni Battista è martire di questo annuncio della novità della giustizia di Dio, nella quale è possibile un domani, per i peccatori, per tutti. Paga con la sua vita le parole dette anche ai potenti di turno, senza sconti, con parresia.

Ai due figli della parabola è possibile scegliere, come la scelta è possibile ci ricorda il primo salmo del salterio. Dio non impone e nella parabola il padre per chiedere utilizza l’appellativo “figlio” e non servo.

La risposta che attende non è il "sì Signore", sull’attenti e in fila, ma il prendere la zappa in mano e in silenzio, con il passo possibile a ciascuno, avviarsi lungo il sentiero che porta alla Sua vigna.

fratel Michele