Preghiera di intercessione


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WILLIAM CONGDON, Crocifisso n°14 - olio su faesite - 1964
...nel NT l'icona dell'intercessore è quella del Cristo crocifisso che stende le sue braccia sulla croce per portare a Dio tutti gli uomini...
Le parole della spiritualità
di ENZO BIANCHI
Solo nello Spirito che ci strappa alla nostra individualità chiusa possiamo pregare per gli altri

Nella preghiera noi portiamo l'interezza della nostra vita. E noi siamo esseri-in-relazione con altri uomini: gli altri fanno parte di noi, le relazioni con loro contribuiscono a determinare ciò che noi siamo e diventiamo. Nella preghiera dunque, rivolgendoci da figli al Dio Padre, noi siamo anche confermati nella fraternità che ci lega agli altri uomini. Ed è l'intercessione la preghiera in cui con più evidenza si manifesta la pienezza del nostro essere come relazione con Dio e con gli uomini. E l'intercessione mostra anche l'unità profonda fra responsabilità, impegno storico, carità, giustizia, solidarietà da un lato, e preghiera dall'altro. Che cosa vuol dire infatti intercedere? Etimologicamente inter-cedere significa "fare un passo tra'', "interporsi'' fra due parti, indicando così una compromissione attiva, un prender sul serio tanto la relazione con Dio, quanto quella con gli altri uomini. In particolare, è fare un passo presso qualcuno a favore di qualcun altro. Parafrasando il Salmo 85,11 potremmo dire che nell'intercessione "si incontrano fede e amore'', "si abbracciano fede in Dio e amore per l'uomo''. L'intercessione non ci porta a ricordare a Dio i bisogni degli uomini, egli infatti "sa di che cosa abbiamo bisogno'' (cf. Matteo 6,32), ma porta noi ad aprirci al bisogno dell'altro facendone memoria davanti a Dio e ricevendo nuovamente l'altro da Dio illuminato dalla luce della volontà divina.