Omelia di mons. Domenico Sorrentino
Poco fa venivo da un incontro Caritas in cui si metteva a fuoco la crisi che sta angosciando il nostro tempo, in particolare i più poveri. Ho letto anche per loro un brano di Neemia, non questo che è stato qui proclamato ma il brano in cui di fronte alle sfide della crisi sociale il governatore, questa volta, chiama alla fedeltà e dice: “È tempo di un rinnovamento globale che tocchi i nostri cuori e dia ai nostri rapporti un timbro di maggiore fraternità, all’insegna del condono reciproco dei nostri debiti” (cf. Ne 5,1-13), all’insegna di un cammino veramente comune in cui potremo dire con Paolo: “L’unico nostro debito sia l’amore reciproco” (cf. Rm 13,8). Che sia questo che si viene a sperimentare qui in questo luogo, in questa “Bose assisana”. Che sia soprattutto l’amore attinto alla Parola e nutrito all’Eucarestia.
Grazie carissimi, grazie anche alle sorelle che non saranno qui ma oggi ci fanno dono della loro presenza, e sicuramente saranno qui spiritualmente. Grazie anche al popolo di Dio che ha voluto accogliere in maniera così festosa questa nuova comunità.
Vogliamo tra poco benedire questo altare. L’altare è Gesù, è la pietra solida alla quale noi ci aggrappiamo, è la pietra solida sulla quale noi costruiamo. Che il Signore Gesù sia sempre il fondamento di questa casa e di questa Chiesa. Amen.
mons. Domenico Sorrentino
vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino