Franz Jägerstätter
Sua moglie Franziska lo sostenne in questa decisione, benchè conscia delle conseguenze. Il 23 febbraio 1943 ricevette la chiamata dalla Wehrmacht nella città di Enns, dove si presentò il 1 marzo. Dopo aver manifestato l’intenzione di obiettare venne trasferito nella prigione militare per gli indagati di Linz. Solo lì seppe che anche altre persone rifiutavano il servizio militare, e che opponevano resistenza al nazionalsocialismo. Il 4 maggio venne trasferito a Berlino-Tegel. Lì si rifiutò ancora di ritirare la sua obiezione di coscienza. Il 6 luglio il Tribunale di guerra del Reich di Berlino-Charlottenburg lo condannò a morte per sovversione dell’esercito. La sentenza venne eseguita il 9 agosto 1943 a Brandenburg an der Havel.
- Gordon Zahn, “Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jagerstatter”, Gribaudi, Torino 1968
- Il capitolo “Un nemico dello stato” (pp. 76-86) in Thomas Merton, “Fede e violenza”, prefazione di Ernesto Balducci, Morcelliana, Brescia 1965
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