Dal «Grande Canone» di Sant’Andrea di Creta
Mi ha soccorso il Signore e protetto, mi ha salvato.
Egli è il mio Dio. La sua lode proclamerò.
È il Dio dei nostri padri, lo esalterò
poiché la sua gloria rende manifesta.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Su quale gesto di mia vita darò inizio al pianto?
Quali note scriverò a preludio di questo mio lamento?
Nella tua misericordia, o Cristo, dei miei peccati donami il perdono.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Non imitai la giustizia di Abele,
né doni graditi ti offrii, Gesù,
gesti secondo il volere di Dio
e il sacrificio di una vita integra.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
O mio Creatore, quale vasaio che docile argilla plasma,
carne e ossa, alito e vita mi donasti.
Signore che mi creasti, mio Giudice e mio Salvatore,
a te oggi riconducimi.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Le ricchezze della mia vita ho dissipato nel vuoto senza fondo.
Frutti di buon volere non posseggo
e la fame mi attorciglia le viscere.
Io grido: Vieni, Padre di tenerezza e nella tua misericordia abbracciami.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Sono io il misero che i ladri assalirono
e ladri sono i miei pensieri che mi colpiscono e feriscono.
Ma chinati su di me, Cristo Salvatore,
e guariscimi.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Mi scorse il sacerdote e da me gli occhi distolse.
nudo e dolorante mi vide il levita e affrettò oltre il passo.
Ma tu, Gesù, da Maria nato,
ti arresti accanto a me e mi presti soccorso.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
Agnello di Dio che ti carichi del peccato del mondo
il greve peso del mio peccato togli dalle mie spalle
e nel tuo grande amore
avvolgimi nel tuo perdono.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.
È tempo di pentimento e a te vengo.
Liberami dal greve peso dei miei peccati e fammi dono,
nel tuo tenero amore, di lacrime di pentimento.
Pietà di me, o Dio, pietà di me.