30 giugno 2024
XIII domenica nell’anno
Marco 5,21-43
di Sabino Chialà
Per Gesù non vi è distanza che possa resistere alla forza della sua parola risanatrice, nella misura in cui l’essere umano le apra un varco. E questo varco, cui non può essere di impedimento alcuna barriera, neppure religiosa, si chiama “fede” e si esprime nel coraggio di credere alla parola efficace di Gesù che risana, salva e ridà la vita.
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23 giugno 2024
XII domenica nell’anno
Marco 4,35-41
di Sabino Chialà
Eccoci giunti all’altra riva: a quella della fede generata dall’ascolto fiducioso, che sa del seme invisibile che tuttavia è presente e opera; fede che si concretizza in consapevolezza che Gesù è presente. Questo è ciò che fa la differenza, e che trasforma degli uomini impauriti in uomini di fede: sapere che Gesù è lì, nella barca, anche quando questa è piena d’acqua e sembra colare a picco.
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16 giugno 2024
XI domenica nell’anno
Marco 4,26-34
di Sabino Chialà
Il seme della Parola agisce da se stesso, anche quando sembra troppo piccolo e insignificante. La sua forza è inversamente proporzionale alla sua piccolezza: un invito a non disperare dinanzi a ciò che sembra inadeguato, dinanzi alla Parola che quando è seminata sembra poca cosa, a confronto delle opposizioni e delle contraddizioni che incontra, eppure essa opera silenziosamente ed efficacemente.
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2 giugno 2024
Corpus Domini
Marco 14,12-16.22-26
di Luciano Manicardi
L’atto di mangiare il pane e di bere il vino eucaristici, che significa la partecipazione alla vita di Gesù, consente di entrare nell’alleanza nuova stabilita da Gesù stesso. Un’alleanza in cui il credente deve sempre di nuovo entrare perché essa comporta il passaggio da un’esistenza sotto il segno del peccato a un’esistenza rinnovata dallo Spirito santo.
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