25 giugno 2023
Mt 10,26-33 (Ger 20,10-13)
XII domenica nell’Anno
di Luciano Manicardi
Se cogliamo la fede come superamento della paura, dobbiamo tuttavia riconoscere che la paura è importante perché “prende le misure” dell’atto di fede, rende cosciente il credente di cosa comporti il fatto di credere. E questo in due sensi: da un lato, mostrando l’esigenza temibile che il vangelo richiede, la radicalità di dono di sé a cui chiama e le possibilità di perdita di sé che può comportare, e, dall’altro, evidenziando i limiti e le carenze, le miserie e le povertà del credente stesso.
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2 luglio 2023
Mt 10,37-42 (2Re 4,8-11.14-16a)
di Luciano Manicardi
Non sappiamo mai chi incontriamo, chi ci è inviato, chi riceviamo. Il lavoro di accoglienza richiede quindi attenzione e discernimento, ascolto e osservazione per lasciarsi raggiungere e toccare dall’altro. Così l’incontro con l’altro diviene una visita che assomiglia a una rivelazione. Diviene una visitazione. E richiede una disponibilità al cambiamento, all’apertura, un vero lavoro di conversione personale.
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18 giugno 2023
Mt 9,36-10,8 (Es 19,2-6, Rm 10,13-15)
XI domenica nell’Anno
di Luciano Manicardi
La missione, che è prosecuzione dell’azione di Gesù nella storia, nasce dalla compassione e dalla preghiera. E se i discepoli sono inviati a annunciare il Regno e a curare i malati, cioè a proseguire l’attività di Gesù, essi dovranno anche pregare Dio, “il signore della messe”, perché mandi operai nella sua messe. Dovranno cioè riconoscere che la vocazione cristiana viene dal Padre, attraverso il Figlio, nella potenza dello Spirito e si caratterizza come annuncio e testimonianza del Regno e delle sue esigenze e cura compassionevole per gli umani.
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21 maggio 2023
Matteo 28,16-20 (At 1,1-11; Ef 1,17-23)
Ascensione di N.S. Gesù Cristo
di Luciano Manicardi
La potenza dell’obbedienza, o forse, meglio, della parola di Gesù a cui gli apostoli obbediscono, è tale che solo e soltanto grazie ad essa essi arrivano a incontrare il Risorto. E a divenire così depositari della promessa su cui potranno scommettere tutta la loro vita. Il Risorto promette loro: “Io sono con voi, sempre, tutti i giorni”. Si tratta di una promessa che impegna la fede dei discepoli, i quali ogni giorno dovranno esercitarsi all’arte di discernere e credere la presenza del Risorto.
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