20 gennaio
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Fabiano vescovo di Roma (+ 250) e Sebastiano (+ 287),
martiri
Fin dall'antichità il 20 di gennaio la chiesa d'occidente ha associato nel ricordo due tra i suoi martiri più celebri e amati: Fabiano, vescovo di Roma, e Sebastiano, ufficiale dell'esercito romano.
Fabiano fu eletto pastore della città di Roma nel 236. Nel corso del suo pontificato diede un contributo importante all'organizzazione della diocesi di Roma; divise infatti la città in sette diaconie per meglio rispondere ai crescenti bisogni della chiesa e delle fasce emarginate della popolazione.
Difensore dell'ortodossia di Origene, egli divenne presto molto popolare ben al di là delle chiese d'occidente, come attesta il suo elogio funebre redatto da Cipriano di Cartagine.
Fabiano morì martire, vittima dell persecuzione voluta dall'imperatore Decio alla metà del III secolo per arginare la crescita e l'indipendenza della chiesa.
Lo stesso giorno, qualche decennio più tardi, coronava la propria vita con il martirio Sebastiano. Di origine milanese - secondo Ambrogio -, Sebastiano era un alto ufficiale dell'esercito imperiale; proprio sfruttando la sua posizione a corte riuscì, secondo la tradizione, a salvare un gran numero di cristiani dalle persecuzioni e a diffondere il vangelo tra le file dell'esercito romano.
Secondo la sua celebre passio, scritta nel V secolo da Arnobio il Giovane, Sebastiano fu condannato a morte; al tempo dell'imperatore Diocleziano morì, come lo rappresenta la tradizione iconografica, trafitto da un gran numero di frecce. Sulla sua tomba fu edificata una basilica che a partire dal IX secolo fu intitolata al giovane soldato martire.
TRACCE DI LETTURA
Si racconta che Fabiano si oppose all'imperatore che voleva assistere alla veglia di Pasqua e comunicarsi; non gli permise di entrare in chiesa finché non ebbe confessato i suoi peccati e fatta penitenza.
Un altro imperatore, Diocleziano, chiamò a sé Sebastiano e gli disse: «Tu sei sempre stato fra i primi nella mia dimora e di nascosto ti sei adoperato fino ad ora contro di me e contro i miei dèi». Rispose Sebastiano: «Ho sempre adorato Cristo per la tua salvezza e sempre ho pregato Dio che è nei cieli per tutto l'impero». Allora Diocleziano ordinò di legarlo in mezzo al campo di Marte e di trafiggerlo con frecce.
(Jacopo da Varagine, Leggenda aurea)
PREGHIERE
O Dio, gloria di coloro
che hai scelto come tuoi ministri,
concedi a noi tuoi fedeli,
per intercessione del papa e martire Fabiano,
di crescere come comunità di fede e di amore.
Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Donaci, o Padre,
il tuo Spirito di fortezza,
perché, ammaestrati dal glorioso esempio
del tuo martire Sebastiano,
impariamo a obbedire a te
piuttosto che agli uomini.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
LETTURE BIBLICHE
1P 4,12-19; Gv 17,11-19 (Fabiano); Eb 10,32-36; Mt 10,17-22 (Sebastiano)
Eutimio il Grande (377-473)
monaco
Il 20 gennaio del 473 muore nella lavra che egli stesso aveva fondato Eutimio il Grande, monaco nativo di Melitene, in Armenia.
Alla morte del padre, il piccolo Eutimio era stato affidato all'educazione del vescovo di quella città. Ebbe così modo di acquisire un forte sensus fidei, generato dall'ascolto e dalla meditazione delle Scritture, che lo accompagnerà per tutta la vita e in ogni situazione.
L'amore per la quiete e la riluttanza nei confronti della carriera ecclesiastica che gli si prospettava in modo ormai evidente, lo spinsero a cercare la solitudine in Palestina, dove si recò con il desiderio di imitare la vita di Cristo nel deserto.
Con la sua vita egli testimoniò a tal punto la bellezza del vangelo da portare alla fede cristiana un numero notevole di abitanti del deserto, in gran parte nomadi di lingua araba. Si andò così formando attorno ad Eutimio una laura, alla quale accorsero discepoli anche da regioni molto lontane.
Eutimio ebbe un ruolo importante negli avvenimenti della chiesa di quegli anni, e fu anche grazie a lui che la chiesa di Gerusalemme accolse il concilio di Calcedonia.
TRACCE DI LETTURA
Così esortava i propri fratelli Eutimio: «In ogni ora ci occorre essere vigilanti e stare desti. Sappiate anzitutto questo: chi rinuncia al mondo non deve avere volontà propria, ma in primo luogo acquisirà umiltà e obbedienza; egli deve perseverare, meditare senza posa l'ora della morte e il giorno terribile del giudizio, aspirare alla gloria del regno dei cieli».
Diceva ancora: «Oltre alla custodia dell'interiorità, i monaci, soprattutto quelli giovani, devono faticare corporalmente, ricordando la parola dell'Apostolo: "Ho lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno" (1Ts 2,9); e queste mani hanno lavorato al mio servizio e al servizio di coloro che sono con me". Sarebbe strano, infatti, che mentre le persone del mondo si danno pena e fatica per nutrire moglie e figli con il loro lavoro, per offrire a Dio primizie, fare del bene per quanto possono, e inoltre vedersi reclamare imposte, noi non sovvenissimo neppure, con il lavoro delle nostre mani, alle nostre necessità corporali, ma restassimo lì pigri e immobili a godere della fatica altrui, quando soprattutto l'Apostolo comanda che il pigro non deve neppure mangiare»(2Ts 3,10).
(Cirillo di Scitopoli, Vita di Eutimio 9)
PREGHIERA
Eutimio, padre santo,
anche se hai scelto la sterilità,
sei stato padre di molti figli;
grazie al seme spirituale che hai sparso, infatti,
il deserto, dapprima impenetrabile,
si è colmato di un gran numero di monaci.
Intercedi perché siano accordate alle nostre anime
la pace e la grazia della salvezza.
LETTURE BIBLICHE
2Cor 4,6-15; Lc 6,17-23
LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
Richard Rolle di Hampole (+ 1349), autore spirituale
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Fabiano, papa e martire
Sebastiano, martire (calendario romano e ambrosiano)
Agnese (III sec.), vergine e martire (calendario mozarabico)
COPTI ED ETIOPICI (11 ṭūbah/ṭerr):
Apparizione divina o Glorioso Battesimo di Gesù
LUTERANI:
Sebastiano, martire a Roma
MARONITI:
Eutimio il Grande, monaco
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eutimio il Grande, monaco
Eutimio di Tarnovo (XIV-XV sec.), patriarca (Chiesa bulgara)
SIRO-ORIENTALI:
Sebastiano, martire (Chiesa malabarese)
VETEROCATTOLICI:
Sebastiano, martire