Il Concilio e la pace - In ricordo di + Luigi Bettazzi
Al dito l’anello episcopale dono di papa Paolo VI a tutti i vescovi che presero parte al concilio Vaticano II, al petto la croce ortodossa d’argento dono del metropolita Nikodim di Leningrado: così riposa ora il vescovo +Luigi Bettazzi, in attesa della Resurrezione. Il concilio e la pace, questi i due “luoghi” del Vangelo che il vescovo Luigi ha cercato di abitare nei suoi sessant’anni di ministero episcopale.
Del concilio il vescovo +Luigi aveva colto il cuore in una frase di papa Giovanni a commento della Gaudet Mater Ecclesia, una frase non a caso ripresa da papa Francesco negli auguri alla Curia lo scorso dicembre: “Non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio”. Il vescovo +Luigi, padre conciliare, ha sempre cercato di comprendere meglio il Vangelo e di farlo capire meglio, nel mutare delle circostanze e nel permanere dell’annuncio della buona notizia per tutti.
E “pace in terra”, pacem in terris, è stato l’annuncio che ha ostinatamente portato ovunque, a cominciare dai luoghi feriti dalla guerra: Pax Christi per +Luigi Bettazzi non è stato solo il nome di un movimento internazionale di cui è stato presidente, è stato il cuore del Vangelo di cui si è fatto testimone.
I fratelli e le sorelle di Bose rendono grazie al Signore per aver potuto godere da vicino per decenni questa testimonianza evangelica. E rendono grazie per la paterna amicizia e l’affetto del vescovo +Luigi, dimostrato da una presenza discreta e fedele accanto alla Comunità, nei momenti di gioia come in quelli della prova.