DIM a Bose
Dal 23 al 26 settembre alla nostra vita fraterna è stato fatto il dono di ospitare l’incontro annuale dei membri italiani del Dialogo Interreligioso Monastico (DIM), un gruppo che da anni riunisce in un percorso di fraternità sempre più profonda monaci e monache di diverse tradizioni religiose, insieme a fratelli e sorelle che vivono come priorità la loro ricerca spirituale, per condividere i rispettivi tesori di esperienza monastica e di cammino interiore.
I trentacinque partecipanti hanno con noi vissuto i momenti di preghiera della comunità arricchiti da tempi di meditazione silenziosa, i pasti fraterni e una visita ai luoghi della nostra vita comunitaria: provenienti da varie comunità presenti sul territorio italiano, insieme a ventun monaci e monache cristiani di diverse appartenenze monastiche (benedettini/e, camaldolesi, clarisse, cappuccine, carmelitane, piccola famiglia dell’Annunziata, comunità monastica al-Khalil di Dayr Mar Musa e comunità monastica di Bose) erano presenti due monache induiste, due monaci e una monaca buddhisti della tradizione theravada, due monaci buddhisti della tradizione tibetana, quattro monaci e monache buddhisti della scuola zen, e due fratelli e una sorella musulmani della Co.Re.Is.
I lavori dell’incontro hanno avuto come tema: “Vivere gli spazi monastici”. Il dialogo, volto a una conoscenza, una stima e un arricchimento vicendevoli, si è articolato in tre sessioni, durante le quali il tema è stato declinato secondo tre prospettive, diverse e complementari: la simbolica degli spazi monastici e la sua relazione con la vita spirituale; l’abitare gli spazi monastici tra fedeltà al passato, adattamenti al presente e aperture al futuro; il rapporto tra spazi interni e orizzonti esterni al monastero, con la connessa sfida dell’abitare quegli spazi virtuali che i dispositivi utilizzati oggi da monaci e monache comportano.
La ricchezza del dialogo su questo stimolante tema è stata accresciuta da un clima di autentica e radiosa fraternità che ci spinge oltre, con rinsaldata fiducia e rinnovate energie, su questo cammino di dilatazione del cuore che ci dona di fare esperienza, stupita e grata, della “multiforme grazia di Dio” (1Pt 4,10).
fratel Matteo