Più forte della morte è il Signore della vita

Foto di Ágatha Depiné su Unsplash
Foto di Ágatha Depiné su Unsplash

21 aprile 2025

Mentre risuonano ancora nel nostro cuore le parole degli angeli alle donne accorse al sepolcro “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”, apprendiamo la notizia della Pasqua di papa Francesco da questo mondo al Padre. Aveva iniziato il suo ministero petrino presentandosi come Vescovo di Roma e come Vescovo di Roma lo ha concluso, con la benedizione “urbi et orbi”, alla città e al mondo. I fratelli e le sorelle di Bose rendono grazie al Signore per il dono che papa Francesco è stato per la Chiesa “una, santa, cattolica e apostolica”, la Chiesa confessata da tutti i discepoli di Cristo che proprio ieri hanno celebrato alla stessa data la resurrezione del loro unico Signore. E rendono grazie per quello che il Signore ha operato tramite papa Francesco per il bene dell’umanità, per la pace e la giustizia in tutto il mondo, per il rispetto della dignità di ogni essere umano. I fratelli e le sorelle di Bose affidano al Signore della Vita il suo servo Francesco, che per loro è stato anche pastore sollecito fin dai primi tempi del suo ministero petrino e li ha riconfermati nella fede e nel cammino monastico. In quest’ora segnata dalla morte, ripetiamo con ancora più forza l’annuncio pasquale: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”. E la morte è stata sconfitta: “Dov’è, o morte, la tua vittoria?”. Più forte della morte è il Signore della vita, di cui papa Francesco è stato fedele servitore fino all’ultimo respiro.