Segno della misericordia e della benevolenza di Dio

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VISITA A BOSE DI SUA SANTITÀ, IL CATHOLICOS-PATRIARCA DELLA CHIESA ASSIRA D’ORIENTE, MAR AWA III

Nei giorni 20-22 novembre 2022 abbiamo avuto la gioia di accogliere tra di noi S. S. il Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente, Mar Awa III, accompagnato dai vescovi Mar Paulus di Chicago e Mar Abris, ausiliare di Erbil, che si trovava già in Italia per rendere visita a papa Francesco.

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Sette giorni nel deserto

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VISITA AI MONASTERI DEL WADI-EL-NATRUN IN EGITTO

Il deserto di Scete (Wadi-el-Natrun) è la patria di molti padri del deserto, i cui Detti sono da sempre nutrimento per i monaci d’oriente e d’occidente, e di un padre del deserto contemporaneo a noi molto caro, Matta el Meskin, già superiore del monastero di san Macario; il suo successore dal 2013 al 2008, anba Epiphanius, aveva visitato la nostra comunità per due volte lasciandoci parole d’insegnamento molto preziose. È facile capire, dunque, perché questo viaggio sia così importante e perché noi fratelli che l’abbiamo compiuto (Marcello, Elia, Federico e Simone) siamo partiti da Bose non senza emozione. Benché ignari di copto e di arabo, siamo sin dal primo giorno a nostro agio per l’assistenza attenta e discreta di abuna Markos, che ha vissuto a Bose come fratello dal 2014 al 2017

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Con passi di pellegrini

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VISITA ALL' ALTIPIANO DEL TUR ‘ABDIN IN TURCHIA

Là dove i monti dell’Anatolia precipitano nella fertilissima piana mesopotamica, si fa spazio l’arido altipiano del Tur ‘Abdin, il “monte dei servi [del Signore]”. Costellato di monasteri e villaggi cristiani fin dal IV secolo, quando patriarchi e fedeli vi si rifugiarono cercando scampo dalle scorrerie che devastavano la Mesopotamia, divenne cuore pulsante della chiesa siro-occidentale. Un cuore però sempre trafitto, martoriato da stragi e persecuzioni, fino al grande massacro di inizio ‘900, il seyfo, come lo chiamano, che costrinse la maggior parte dei già pochi superstiti a fuggire. Un cuore che nonostante tutto non ha mai smesso di battere. “È come Gerusalemme – ci ha confidato il vescovo Filoxínos di Mardin – molti di noi se ne sono andati sbattendo la porta, con un misto di paura, tristezza e rabbia, ma la radice che li legava a questa terra era troppo forte”.

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